Marta Raineri: Il 6°Incontro regionale della Famiglia di Schoenstatt in Sicilia, possiamo dire sia iniziato la sera del sabato 9 aprile. Hotel Saracen ore 16,00 tutto il comitato organizzativo è presente, presto si scaricano le macchine, e il via….. ai preparativi.
Tanta l’emozione che ci accomuna, presente anche un pò di tensione per la buona riuscita del Convegno. Siamo tutti pronti per metterci all’opera ognuno esegue i propri compiti: intanto i musicisti cominciano a montare gli strumenti Katia Raineri alla tastiera, Claudio Pesco alla batteria, Totus Tuzzolino alla chitarra, Pino Taormina al violino, Walter Cangialosi al violoncello, Rosa Maria Lupo ed Ezia Vivona ai tamburelli, …..uno, due tre… prova e via con le prove mentre si sistemano le sedie, i tavoli, si preparano i vari addobbi, la stupenda voce di Katia riecheggia con i canti della Madonna, tutto è in perfetta armonia. Calogero, responsabile regionale, dà le direttive e la sala convegni comincia a prendere forma. Ancora più a centro, più giù, a destra… ecco, ci siamo… l’immagine della Madre Tre Volte Ammirabile è sistemata, è Lei che domina tutta la sala, la nostra mamma, è lì… e attende i suoi figli….. .
Arrivano Padre Ludovico e Sr. Ivone, responsabili della Madonna Pellegrina di Schoenstatt in Italia, anche Loro sono pronti a dare una mano, sistemano i foglietti sulle sedie, prendono libri, bandiere ecc.… è ammirevole con quanta gioia ognuno riesce a dare un contributo per la buona riuscita del convegno. I preparativi si concludono con la Santa Messa, offerta per il grande giorno.
La mattina del 10, la sveglia suona presto. Alle 8,00 già l’arrivo e l’accoglienza delle prime persone, mentre si continua a controllare se tutto è stato messo al posto giusto e si dà il via al Convegno, si inizia con i canti di accoglienza. Comincia a riempirsi la sala, sono più di mille i partecipanti, e dopo tanti abbracci e saluti, gli animatori Rosy Passatempo, Ciro Realmonte e Giuseppe Puccio introducono la giornata, saranno Loro a guidarci per tutta la giornata.
Ad occuparsi dei numerosi bambini, i 18 ragazzi di “Animatema di Sicilia”, guidati da Giorgia Scapellato, un gruppo che nasce in ambito della CESi per rendere partecipi i bambini dei temi che trattano i genitori nei convegni per le famiglie, con un linguaggio semplice adatto a loro.
Dopo le lodi, Padre Ludovico inizia la conferenza. Il tema cardine “Maria, rendici simili a te”: La Regina delle famiglie ci vuole condurre a Dio e a suo figlio Gesù, Ella che ha “l’Ave” nell’orecchio e nella labbra il Magnificat, ascoltare sempre Dio e lodarlo e questo è quello che dovremmo fare anche noi per assomigliare a Lei, la Madonna ci trasforma, se glielo permettiamo e ci rende capaci di sopportare la croce perché è tramite la sofferenza che siamo glorificati e fortificati…
… Purtroppo oggi il mondo occidentale sta perdendo il senso religioso e pensa che l’uomo sia l’unico responsabile della storia, mentre noi che crediamo, siamo sicuri che è Dio a guidare la storia dell’uomo, e la Guida con amore, per amore e attraverso l’amore, che ha un senso la nostra storia e che ci conduce alla vittoria, in Cristo siamo tutti vincitori.
Tutti noi siamo chiamati a collaborare con Dio a fare la storia, anche se ci sentiamo piccoli, perché Dio sceglie proprio i piccoli, e le cose semplici, come la Campagna della Madonna Pellegrina, basta mettersi a sua disposizione come strumenti. È per questo che vogliamo collaborare con Maria, perché lei vuole aprire le strade a Cristo, soprattutto nella nostra Europa che sta perdendo i suoi valori cristiani, con Maria vogliamo collaborare per la nuova evangelizzazione del nostro continente, incoranandola come Regina, l’8 settembre del 2012, chiedendogli di manifestare il suo potere, allora vogliamo offrire i nostri contributi al “Capitale di Grazia” affinché Lei riporti Cristo al centro delle nostre famiglie, cambiando così, dal basso, la cultura in Europa. Allora noi, piccoli, semplici, ma con il desiderio di collaborare per la costruzione del regno di Dio, ci mettiamo a sua disposizione. così conclude Padre Ludovico.
Giuseppe, presenta il prof. Gregorio Vivaldelli, il quale ha conseguito la Licenza di Specializzazione in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico e il Dottorato in Teologia biblica presso la Pontificia Università Lateranense. L’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, gli ha affidato la cattedra di Sacra Scrittura allo Studio Teologico Accademico di Trento, di cui è stato nominato Direttore nel luglio 2007. La sua missione è quella di parlare alle famiglie.
Dopo una calorosa accoglienza fatta dalle famiglie di Schoenstatt, che conquistano il suo cuore, il professore comincia ad esporre la tematica: “Famiglia piccola Chiesa”. La famiglia di oggi rischia di abbandonare la propria responsabilità educativa, si pensa tanto all’esteriorità, i genitori oggi pensano solo a sostenere le necessità materiali dei figli, tant’è che i giovani crescono come principi, ai quali è permesso tutto, proprio perché non riescono a dare delle regole e soprattutto non riescono a trasferire i veri valori della vita. Dobbiamo cercare di essere dei trasmettitori del nostro essere, e dobbiamo possedere un coraggioso sguardo di speranza. La vita nella famiglia cristiana è una missione, noi esistiamo per gli altri.
Quando si parla di missione, pensiamo a posti lontani alla “terra di missione” ma per il nuovo testamento il primo luogo di missione è la nostra casa, dove noi svolgiamo la nostra vita reale. Per il vangelo la “casa” è un luogo privilegiato dove Gesù manifesta la profondità della sua identità, ed è nelle case private che si ispirava e rivelava i suoi misteri. La casa, negli Atti degli Apostoli, diventa il luogo dove la comunità cristiana scopre di essere ecclesiae, in latino “essere chiesa” cioè una comunità convocata dal Signore. “Se tu vuoi scoprire la tua identità di famiglia cristiana leggi i Vangeli, se però, vuoi scoprire la dignità del tuo essere famiglia cristiana, leggi gli Atti degli apostoli, perche lì scoprirai che tu sei chiamata, come famiglia ad essere chiesa.
Infine una riflessione particolare sulla donna, Giovanni Paolo II con il motto: Totus tuus, ha vissuto una vita interamente nell’amore di Gesù e dei fratelli sotto la guida materna di Maria. Due parole che sono una preghiera indirizzata a Gesù per mezzo di Maria e nel suo Cuore Immacolato. Un atto d’amore come dono totale di sé. Ecco il nostro atto d’amore a Maria, perché lo abbiamo ricevuto da Gesù che in croce, mentre stava per morire, pensa al bene degli altri e chiede a Maria, mentre è afflitta nel suo dolore, di diventare Madre dell’umanità. Ed è da questo atto che si deve cogliere la nuova radice di vita. Santa Teresa di Lisieux così definisce l’amore: “Amare è dare tutto e dare se stessi”.
Il silenzio avvolge la sala, ognuno è pervaso da quelle parole e cerca di farle proprie, un grande “giorno di vera riflessione” ecco com’è stato definito.
Il momento dell’Adorazione sigilla tutto, la presenza di Gesù Eucarestia ci consola, ci rafforza, ci dona la speranza di una nuova trasformazione nella vita familiare, nei giovani, nei consacrati e nei bambini. Tutti vogliamo affidare le nostre difficoltà ai piedi di Gesù e sciogliere, come Don Leoluca Pasqua ci ha suggerito, le bende che ci legano alle cose materiali, la liberazione da tanti legami del mondo che ci tengono prigionieri, sciogliere le nostre catene. Solo se ci affidiamo al Signore possiamo risorgere a vita nuova.
Intensa e forte la mattinata che prepara al secondo momento, quello pomeridiano che comincia con delle domande poste da Marta Raineri al prof. Vivaldelli. Subito dopo, Sr. Ivone Zenovello inizia il Santo Rosario, una preghiera semplice, umile così come Maria. Una preghiera che facciamo insieme a Lei, la Madre di Dio. A seguire un momento che ha visto come protagonisti i bambini che hanno cantato e hanno letto delle testimonianze delle esperienze vissute con la Madonnina.
La giornata si è conclusa con la solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta da P. Ludovico e concelebrata da Don Salvatore Orofino, Don Pino Spataro, Don Giuseppe Sammartano e Don Placido Chisari, al termine della quale 51 persone hanno sigillato l’Alleanza d’Amore con la Madre Regina e Vincitrice Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt.
Il Concilio Vaticano II insegna che si può vedere la presenza del Signore nell’assemblea riunita nel suo nome, nel sacerdote che celebra in persona Christi, nella Bibbia proclamata “giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la Scrittura”, nel sacrificio della messa “essendo egli stesso che, offrendosi una volta sulla croce, offre ancora sé stesso tramite il ministero dei sacerdoti e soprattutto nelle specie Eucaristiche”. Ed è quello che è stato, la presenza di Gesù si è percepita, ogni cuore era ricolmo di gioia e sicuramente ha portato in ognuno Pace, Fiducia e Forza, per riuscire a compiere tutto ciò per il quale siamo stati posti in questo mondo.
Vorrei chiudere con queste parole di Madre Teresa di Calcutta: “Ama finché non ti fa male, e se ti fa male, proprio per questo sarà meglio. Perché lamentarsi? Se accetti la sofferenza e la offri a Dio ti darà gioia. La sofferenza e’ un grande dono di Dio: chi l’accoglie, chi ama con tutto il cuore, chi offre se stesso ne conosce il valore”.
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